17/05/12

Giro d'Italia a Sestri Levante assieme alla protesta dei Balneari

La protesta contro la Direttiva Bolkestein non fermerà l’arrivo del Giro d’Italia, ma i balneari intendono comunque far sentire la propria voce. Per oggi pomeriggio alle 16,00 Alessandro Riccomini, recentemente fuoriuscito dal direttivo di Assobalneari, convoca i colleghi davanti ai suoi Bagni Liguria di Sestri Levante per organizzare un presidio pacifico in occasione della tappa del Giro d’Italia.
“Tutti i colleghi sono invitati a partecipare con magliette rosse, fischietti, megafoni, bandiere, striscioni ma, soprattutto, e’ importante partecipare per dare visibilita’ al nostro problema, alla nostra protesta – spiega Riccomini, che nelle scorse settimane aveva scritto anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinchè prendesse a cuore la situazione dei balnerai preoccupati per l’entrata in vigore della norma -.Non si tratta di muoversi oltre regione, ma solo di manifestare pacificamente a Sestri Levante. Sara’ un’occasione per dare visibilita’ alle nostre preoccupazioni, alla nostra causa e verificare quanti di noi condividono il problema Bolkestein”.

Negli scorsi giorni era stata ventilata la possibilità di un evento spettacolare per far sentire la voce dei balneari he avrebbero manifestato sul territorio compreso tra Serravezza e Sestri Levante, rispettivamente partenza e arrivo della tappa odierna. Qualcuno aveva parlato persino di blocco del passaggio dei corridori, ma dopo ampio e costruttivo confronto con il sindaco Ettore Neri e l’assessore del comune di Seravezza Giuliano Bartelletti, gli operatori hanno deciso di confermare la manifestazione alla partenza di Seravezza, lungo il percorso ed all’arrivo di Sestri Levante del Giro d’Italia, senza creare pregiudizi alla corsa ed in modo pienamente concordato con le istituzioni.

“No alle aste, si alle deroghe”: questpo il grido delle migliaia di microimprese, per lo più familiari e storiche, preoccupate per la la direttiva Bolkestein, che dal 2015 prevederà la messa a bando delle concessioni demaniali essendo stata definitivamente recepita dall’Italia nel marzo 2010. “Una normativa europea che scardina le nostre sicurezze e prospetta un futuro devastante per noi e per le nostre famiglie – spiegava Riccomini – La situazione sta travolgendo tutti noi che ci siamo fidati e affidati a leggi italiane che, fino a poco tempo fa, tutelavano le nostre esistenze. La nostra vita, la nostra professionalità e i capitali a nostra disposizione sono stati impegnati proprio in base a quelle norme che fino a ieri tutelavano i nostri investimenti, le nostre aziende, il nostro lavoro. Un lavoro da noi acquistato oppure ricevuto dalle generazioni passate e che confidavamo, confortati dalla legge, di poter consegnare a quelle future”. La scadenza delle attuali concessioni viene fissata al 31 dicembre 2015; dopo tale data i rinnovi delle concessioni verranno effettuati attraverso bandi dei quali, ancor oggi, non si conosce la struttura.

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