Quando Giorgio mi chiese, un mese fa circa, di collaborare col blog Frews, confesso che mi trovai abbastanza spiazzato: per quanto anche io usi internet, non sono un grande amante dello spazio virtuale, preferendovi di gran lunga sempre quello più materiale dove i nomi hanno dei volti, la frutta ha dei sapori, i dolci hanno profumi, i capelli delle donne si muovono, la luce non è mai uguale… insomma: dove la realtà è toccabile e mi può sempre comunicare una eccezionalità che ritengo insuperabile
. Già con queste parole mi sarò abbastanza svelato e avrò forse urtato coloro che con lo strumento virtuale hanno invece tutto un altro tipo di rapporto, stavolta assolutamente positivo: chi per un aggiornamento on-line, chi animato da una curiosità insaziabile, chi per una ricerca, chi per coltivare amicizie nuove e vecchie con l’e-mail, chi solo per chiedere consigli in un forum.Il fatto è che sono una persona e un prete che prova ancora un immenso piacere nell’aver a che fare con quella realtà che sembra così trascurata. Mi basterebbe, per restare in tema di comunicazione, fare l’esempio di come mi piaccia assolutamente sfogliare libri, comprarmeli, annusarli (me l’ha suggerito un’amica!), annotarli, contemplarli e organizzarli nella libreria di casa; sono parte di una storia in cui esistono libri sacri, dove la Parola si è svelata come una Persona, dove l’incontro con Lui assorbe tutta la curiosità e il desiderio di cui si è umanamente capaci.
Così come preferisco imprimermi una immagine nel profondo della memoria e dei sensi, piuttosto che pensare di catturarla con una foto: lo trovo molto più… rispettoso, ecco, della cosa. Non lo dico in reazione a chi fa della fotografia un’arte per scoprire nuovi aspetti della realtà, come alcuni compagni redattori di questo blog (complimenti per le fotografie e per i commenti con cui le accompagnate!), ma in reazione a chi crede che col semplice farne un’immagine si possa credere al tempo stesso di aver già scoperta tutta la cosa, possedendola!
E allora che ci faccio qui?! Risposta: sono qui per imparare! Sono qui a scrivere anche io perché mi son reso conto che questo è un mondo e non si può sottrarsi al confronto con esso. Sono qui perché questo è uno spazio democratico, che è una cosa che altrove non sarei molto disposto ad accettare, in nome di altissime e sacre ragioni, ma ciò non toglie che nel momento in cui si dicono delle cose che ritieni importanti non si possa pure permettere che altri esprimano un commento: o su come le hai dette, o sul perché, o sul cosa. Sono qui per cercare anche lo scambio, ansioso di vedere se nei post accade qualcosa. Sono qui perché sono curioso. Non è una sfida, affatto. Magari è una prova, una prova di apertura. Per me, ma anche per chi mi leggerà.
Avete visto che ho messo un nome e un numero, che sarà progressivo, al post, come una rubrica: il motivo lo dirò la settimana prossima!
Don Alberto
Caro Don Alberto, purtroppo la conosco solo tramite questo strumento "telematico", ritrovandoci in questa "avventura" propostaci dall'amico che abbiamo in comune: Giorgio! Condivido totalmente il discorso del vedere, annusare e soprattutto ascoltare le cose dal vivo! E comincio a comprendere anche perchè da anni, non ho più lo stimolo nell'usare la macchina fotografica: viviamo in un mondo dalla 1'000 immagini, si arriva a "catturare" ogni più stupido e insignificante momento e così ci ritroviamo ad avere milioni, miliardi di fotografie su PC, televesore, telefonino, tablet, notebook, facebook. E tutto mi appare sempre meno "catturato" ma piuttosto perso nel calderone! Ripenso invece ai nostri nonni dove il fare una foto era un evento rarissimo, lo si faceva per un evento particolare. Occorreva attendere giorni affinchè il fotografo sviluppase la foto, che veniva poi conservata in modo meticoloso come ricordo...e con il tempo sbiadiva, si ingialliva, fino quasi a rendere irriconoscibili i particolari e magari anche i volti delle persone! Oggi tutto è "digitale", tutto promette di conservarsi perfetto per sempre, ma tutto viene immediatamente perso e dimenticato in una cartella (virtuale) in mezzo ad altre migliaia di foto e di documenti (sempre virtuali)...
RispondiEliminaIo spero qui su Frews, assieme a lei, assieme a Giorgio e agli altri nostri collaboratori, di riuscire a trasmettere un modo di sentire e un modo di vivere le cose un po' diverso da quello che siamo oramai abituati a fare! Cercando di rimettere in evidenza alcuni aspetti semplici della vita, talmente semplici che non riusciamo più a vedere nel nostro attuale modo di vivere!
La ringrazio per la sua scelta coraggiosa, di buttarsi in questa avventura, resa forse ancora più anomala, oltre alle giuste motivazioni che ha scritto, dal ruolo che lei ricopre.
E spero un giorno magari di portela incontrare di persona!
Salve Don Alberto. Credo che internet abbia bisogno di buoni preti e che i buoni preti oggi abbiano bisogno di internet per testimoniare la parola di Dio. La curiosita' e' cio' che ci porta alla scoperta di mondi nuovi in cui possiamo imparare sempre tantissimo. Benvenuto!
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