02/12/11

Non c'è carta igienica per gli assistenti parlamentari

Ieri abbiamo scelto di dare voce ai dipendenti della Milano 90 che ci scrivevano da Piazza Monte Citorio dove erano presenti, una volta tanto, per protestare e non per "prestare servizio" ai Deputati. Le loro ragioni alla base dello sciopero che hanno indetto sono ben esposte qui.
Oggi vorrei dare voce, in sordina, al mio Lato B ed a quello di tutti gli Assistenti Parlamentari, anch'essi vittime di questa situazione.
Gli uffici di via del Pozzetto 105, dove hanno spazio i deputati della ex maggioranza e dove ora, a seguito dismissione Palazzo Marini 1, stanno arrivando anche 180 deputati della ex minoranza, coi loro assistenti, sono una discarica non a cielo aperto, peggio, a corridoio chiusi.
Da due giorni i dipendenti della Milano 90 timbrano (che strano sciopero) e scioperano non consegnando la posta, non facendo fotocopie, non accompagnando gli ospiti dai deputati ma soprattutto non ritirando la monnezza e non sostituendo carta igienica e sapone.
I Commessi della Camera, quei dipendenti stra pagati per intendersi, che controllano solo gli ingressi ma sono troppo "alti in grado per poter raccogliere l'immondizia" se ne fregano e rimandano le responsabilità!
Non si sa fino a quando questo Stato delle cose durerà. Chiaro è il disegno di Scarpellini che vuole addossare i disagi ai deputati per costringere la Camera a rinnovargli il contratto, ma chiaro è anche il disegno di chi, come noi Assistenti, che nulla centriamo con questo gioco delle responsabilità, lì dentro lavoriamo dalle 8 alle 10 ore e per andare in bagno ci dobbiamo arrangiare alla vecchia maniera.
Sui termini "vecchia maniera" ognuno speculi come meglio crede: vi lascio libertà d'immaginazione.
Certo è, cari miei amici (e lo dico davvero) della Milano 90 così è difficile avere la nostra solidarietà.
Chi la dura la vince? Vedremo.
Intanto devo andare... che mi scappa.....
Giorgio Gibertini Jolly

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