07/12/11

OSCE: «Convenzione internazionale per proteggere i luoghi di culto»


In questi giorni si è tenuto a Vilnius, in Lituania, il vertice dei 56 ministri degli Esteri dell'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), che ha visto come elemento di richiamo mediatico la schermaglia fra Hillary Clinton e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov circa le irregolarità delle elezioni in Russia; presente anche il neo-ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi.
Tuttavia, non sono mancati i riferimenti alla libertà
religiosa e in particolare alla lotta contro le persecuzioni dei cristiani, un settore dove l'OSCE è stata particolarmente attiva sotto la presidenza di turno lituana nell’anno che sta per chiudersi, grazie soprattutto all’opera del sociologo italiano Massimo Introvigne, rappresentante dell'OSCE per la lotta contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione dei cristiani e dei seguaci di altre religioni, nominato appunto dalla stessa presidenza lituana a inizio 2011.
La stessa Hillary Clinton ha dichiarato che gli Stati Uniti rispettano certamente i risultati delle elezioni successive alle cosiddette «primavere arabe», ma che a loro volta i governi che usciranno da queste elezioni dovranno rispettare le minoranze religiose. Nel corso di un incontro con le organizzazioni della società civile – che ha visto la partecipazione di esponenti di Paesi che non fanno parte dell'OSCE, fra cui per la prima volta la Libia –, ancora la Clinton ha sottolineato che nel Nord Africa i cristiani «non si accontentano della tolleranza; non vogliono essere semplicemente tollerati, ma vogliono essere cittadini di serie A come tutti gli altri, con piena possibilità di accesso anche alle cariche politiche e militari».
Massimo Introvigne, dal canto suo, ha invece rilevato l'urgenza, dopo le «primavere arabe», di continuare negli sforzi per una convenzione internazionale che protegga i luoghi di culto, specialmente quelli delle minoranze religiose, come le chiese e le sinagoghe nordafricane, e così pure i cimiteri e gli archivi, citando diversi esempi di edifici religiosi cristiani ed ebraici attaccati e talora distrutti. Il rappresentante OSCE ha così dichiarato: «Può sembrare che in situazioni in cui troppo spesso sono discriminate e aggredite le persone, preoccuparsi dei luoghi di culto sia secondario. Ma non è così. L'esperienza dimostra che distruggere le chiese significa voler uccidere l'anima delle comunità cristiane, e chi cerca di uccidere l'anima non avrà rispetto neppure per il corpo e per la vita dei cristiani».
Quella esplicitata da Introvigne è un’idea sostenuta da numerosi Paesi nel quadro d stabilire una convenzione internazionale per la protezione – appunto – degli edifici di culto e dei cimiteri. All'incontro di Vilnius ha partecipato anche l'arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per le relazioni con gli Stati della segreteria di Stato vaticana, che nel suo intervento a nome della Santa Sede, ha rilanciato la proposta di una giornata internazionale annuale per il ricordo dei martiri cristiani moderni.
Andrea Menegotto

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