30/01/12

I discorsi "cattolici" di fine anno di Oscar Luigi Scalfaro

Con Scalfaro ho smesso di seguire i discorsi di fine anno dei Presidenti della Repubblica. Perché erano noiosi e soporiferi? No, perché non ha mai trattato i temi a me eticamente cari, quelli che passano anche sotto il nome di valori non negoziabili, quelli che si dice essere solo dei cattolici ma non è per nulla vero questo.
Però da lui presidente cattolico, e di Azione Cattolica (con tanto di spilletta sempre in bella mostra sulla giacca) io allora ventenne mi aspettavo molto di più eppure in sette anni non ne ha mai parlato, mai fatto un accenno, mai una parola anche quando il tema della vita e della morte era messo in discussione con leggi, proposte di referendum, raccolte firme.
Zero. La solita monotonia di fine anno con tante cose vecchie  da buttare dalla finestra.
Forse allora ho cominciato a vivere con disincanto la politica, forse allora ho cominciato a sentire l'incongruenza dei cattolici impegnati in politica, sicuramente da allora ho cominciato a non sentire più le prediche di fine anno: mi facevo bastare il Te Deum Laudamus e l'omelia del parroco di paese.
Ecco il mio ricordo del presidente cattolico ma di cattolico, in quello che disse, non ricordo nulla.

1 commento:

  1. R.I.P.ma questo lo penso anch'io.Ieri un altro pò pareva che Scalfaro fosse stato il Papa,io tutta questa fervenza cattolica non l'ho mai riscontrata.Poi ho fatto un biennio con A.C.e i giovani educatori,perlopiù oscillavano tra la voglia di far divertire i ragazzi,e ci riuscivano,e sentimenti guevariani.Un pò contraddittorio forse,o no?

    RispondiElimina