03/02/12

L'ultima dei Borsalino: tanto di cappello a Giovanna Raisini

Superati i miei trenta anni di vita, a distanza di tre anni ho colmato due dei miei sogni sin da quando ero piccolo, due rivincite col mio passato, ho sistemato due conti in sospeso. Dapprima ho comprato un Moncler, sogno di quando ero ragazzo ed a Milano impazzavano i Paninari, che ancora indosso l'inverno a Roma e ad Ascoli e devi dire che sono Giacche a vento eterno, un investimento sicuramente ben riuscito.
Poi, a distanza di tre anni, mi sono comprato un Borsalino colmando così il mio desiderio di averlo e, per uno come me che porta il cappello da quando è nato, vi potete rendere conto di che cosa significa girare per Roma con un Borsalino in testa?
Beh, altra stoffa, in tutti i sensi (il peltro), taglio riconoscibile, da far invidia.
Celebro così oggi, con questo cappello in capo anche mentre scrivo l'editoriale, l'ultima dei Borsalino.
Giovanna Raisini, considerata la «madre del museo del cappello» che raccoglie i pezzi più preziosi della Borsalino, uno dei simboli più prestigiosi del made in Italy, è morta ieri ad Alessandria a 96 anni, nella casa nella quale viveva con una famiglia di domestici. I funerali saranno celebrati domani mattina nella chiesa di San Lorenzo, ad Alessandria.
 Giovanna Raisini era vedova di Teresio Usuelli, figlio di una nipote di Giuseppe Borsalino, l’uomo che nel 1857 fondò la Borsalino, azienda che, rilevata dalle famiglie astigiane Gallo-Monticone nel 1992 dopo alcuni anni di crisi, è ora sinonimo di un brand apprezzato in tutto il mondo (nel 2010 ha fatturato 25 milioni di euro).
Tanto di cappello!

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