19/01/12

"Vuoi stampare su carta KodaK?" "Certo, mi servono per il giornale"

"Vuoi stampare su carta kodak?" mi chiedeva, tutti i lunedì mattina, Marco, uno dei primi a mettere, a Novate Milanese, quelle macchine giganti che riuscivano a sviluppare un rullino in un'ora e mezza. Altri tempi, vent'anni fa o giù di lì. Io allora facevo praticantato per diventare giornalista ed ero uno dei primi, al paese, a sfoggiare una Canone Eos con caricamento automatico del rullino, vera rivoluzione per liberare noi giornalisti alle prime armi dall'ansia del rullino allacciato bene o male: presentarsi il lunedì dal Direttore di  Rho-Settegiorni senza le foto non era nemmeno pensabile!
Ricordo da piccolo mio padre mi portò più volte nella sua camera oscura a vedere come "nascevano" le foto dentro quegli acidi e quell'odore un po' mi è rimasto addosso.
Oggi, questi giovani colleghi, che ne sanno di quei tempi e di che cosa voleva dire avere tre lire in più per poter stampare il proprio servizio giornalistico su carta Kodak e fare bella figura col direttore?
E' notizia di poche ore fa che Kodak si arrende, chiede la bancarotta assistita avviandosi così al fallimento: naufraga anche lei nel mare del digitale, lei ed i nostri ricordi, le nostre prime passioni, le nostre avventure.
E dire che st'estate proprio a mio figlio Mauro, per il suoi sei anni, abbiamo regalato una macchinetta Kodak compatta ed anche subacquea ma....digitale: nessun odore di acido quando si stampa, anonima in tutto tranne nel colore giallo.
Giorgio Gibertini Jolly

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