Mi è accaduto, per ragioni lavorative, di occuparmi del
terremoto che ha squassato l’Emilia. Mi sono reso conto, anche cercando di
documentarmi sulle agenzie di stampa e sulla rete, che c’è un’enorme confusione
riguardo ai fattori scatenanti e all’evoluzione della situazione. In queste condizioni di estrema incertezza ho dunque cercato delle coordinate che mi
dessero alcuni punti di riferimento, cercando di sapere cosa sta succedendo,
cosa è possibile ipotizzare e cosa è, invece, impossibile prevedere.
Per far questo non potevo che rivolgermi a un geologo. Il dr. Loris Tietto è della
Provincia di Rovigo e conosce il territorio in modo approfondito. Sta
osservando sul campo gli sviluppi di questo fenomeno che sembra
presentare caratteristiche atipiche anche per un territorio ad alto rischio come
quello italiano.
Dr. Tietto, perchè una zona che non era considerata
sismica, come quella della pianura emiliana, è ora interessata da scosse di
medio-alta intensità?
In Italia non esistono zone che possano essere
reputate “non sismiche”. Al massimo possiamo trovarci di fronte ad un basso
grado di rischio sismico, che non esclude il manifestarsi di eventi anche
di notevole intensità. Anche nel caso vi sia una bassa probabilità che si verifichino terremoti, e un territorio venga pertanto reputato a rischio limitato per persone e cose, eventi
anche di una certa intensità possono, nonostante tutto accadere.
Cosa sta avvenendo esattamente nella
Pianura Emiliana?
Spieghiamolo con una terminologia
semplice. Africa ed Europa sono in collisione tra loro. In mezzo a questo scontro
epico si sta aprendo un bacino (in verità una serie di bacini protooceanici)
che hanno generato il distaccamento della penisola italica dal corpo
continentale francese-iberico. Attualmente, si sta aprendo (in tempi geologici)
l'oceano Tirreno che spinge gli Appennini, che fanno pressione a loro volta sulle
Alpi. Dato che le Alpi sono "pesanti" da spingere, in corrispondenza
di questa collisione, sotto la Pianura
Padana si creano delle pieghe
che durante la loro formazione subiscono delle fratturazioni,
creando delle faglie. Nella rottura si genera il terremoto.
Possiamo aspettarci che nelle prossime ore il fenomeno
continui?
Proprio su
questo punto è in corso un intenso dibattito nella comunità scientifica. Il mio
punto di vista è che non sia possibile prevedere i fenomeni tellurici, anche se ci sono teorie
talvolta fantasiose a riguardo. Scientificamente è possibile dire, ricorrendo alla statistica, se probabilisticamente può accadere un evento sismico, sulla base delle
serie storiche.
La risposta alla sua domanda è che
non è in alcun modo possibile formulare previsioni totalmente attendibili sul
fenomeno. Personalmente, e da bibliografia, ritenevo, come molti altri, che,
con la prima scossa, il grosso dell'energia accumulata dalle rocce si fosse
dissipato. Evidentemente questo non è avvenuto.
I terremoti di oggi sono collegati con
quelli del 20 maggio?
L'evento odierno
di Mirandola è un nuovo evento non subordinato al precedente. E' vero però che
tutta l'area è in movimento e quindi, nonostante i due fenomeni non siano in
rapporto di causa-effetto sono parte di uno stesso fenomeno. Sembra che quelle
che ci troviamo di fronte siano faglie distinte,
benchè parallele. I due grandi sismi di magnitudo 5.8 e 5.9 del 20 e di oggi potrebbero
quindi essere parte dello stesso grande evento ma che rappresenta due fratture
distinte tra loro. Questo spiegherebbe le scosse di ieri che certo non possono
essere definite “di assestamento”.
Alcuni hanno parlato del risveglio di una faglia inattiva…
Il concetto di "attività"
è relativo al tempo trascorso dall'ultimo evento. 400-800 anni...è niente geologicamente! E’
quasi lo stesso istante! Il termine inattivo può essere usato quando per
Milioni di anni tutto attorno alla faglia si sono verificati una
quantità considerevole di terremoti ed essa, nonostante ciò, non ha dato cenno di movimento. Ciò
significa che i movimenti e le energie da dissipare hanno trovato vie più
efficaci per scaricare le tensioni litostatiche.
Come mai strutture moderne e considerate "a
norma", come i capannoni industriali, sono crollate, producendo molte delle
vittime delle scosse del 20 e del 29 maggio?
E' possibile che
strutture moderne, così definite, siano state progettate con criteri
antisismici obsoleti o inesistenti. Basti pensare che l'obbligo legislativo di
effettuare determinate verifiche antisismiche, quale la verifica a liquefazione
delle sabbie, sono state introdotte obbligatoriamente ed in maniera chiara solo
con il DM 29/2008 relativo alle Nuove Norme Tecniche Costruttive (NNTC). Si tratta di indagini che costano
dai 1000 ai 3000 euro ma che possono determinare, in caso di evento sismico, la
differenza tra un edificio ancora in piedi ed uno crollato.
Qual è il ruolo del geologo nel campi
della prevenzione?
Il geologo non
fa certo previsioni. Il geologo può solo giocare d'anticipo. Sa che l’evento accadrà,
ma non quando. Il nostro motto è “estote parati”: siate sempre pronti!
Che cos'è il fenomeno della liquefazione delle sabbie che
sta coinvolgendo alcune zone dell’Emilia e del Veneto?
La liquefazione
delle sabbie è un fenomeno che deriva, come conseguenza, da un'oscillazione tellurica.
Strati di sabbia intrisi, come è normale, di acqua e con un grado di
consolidamento abbastanza basso, se "agitati e vibrati", dall'evento
sismico vanno in liquefazione. I granelli di sabbia iniziano a galleggiare
nell'acqua che li circonda. Se l'acqua e sabbia riescono a trovare una via di
fuga, ecco che abbiamo la fuoriuscita di tutta questa sabbia dalle viscere
della terra.
Lei crede che il rischio per la pianura padana sia
destinato ad aumentare nei prossimi anni?
L'approccio
probabilistico parte dal presupposto che gli eventi continuino a verificarsi perennemente
con una velocità costante di ripetizione. Geologicamente questi due eventi
principali sono avvenuti "contemporaneamente". Nulla toglie che vi
siano naturali condizioni al contorno che "accelerino" questi processi,
sulla nostra scala temprale...che non ha nulla a che vedere con la scala
geologica degli eventi.
int. di Marcello Spirandelli a Loris Tietto
Ottimo approfondimento, grazie Marcello e grazie dott. Tietto. Da diffondere OVUNQUE!
RispondiEliminaIo mi sono chiarito, infatti, parecchie incertezze. Mi ha lasciato un po' basito invece sentire a Primaserata con Vespa che, in caso di terremoto, in alcune zone del Paese potrebbero contarsi migliaia di vittime. Abbiamo un Paese sismico ed edifici che per la gran parte tutto sono fuorchè antisismici
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