17/05/12

No Omofobia: chi difende noi eterosessuali discriminati?

Sinceramente tutta questa discriminazione verso gay, lesbiche, trans e generi affini non la vedo, non la sento, non la respiro. Facciamo un esempio. Se ad un Gay Pride a Roma al Circo Massimo, il Sindaco Alemanno concede il patrocinio e 100 mila euro di sponsorizzazione (per la precisione 99.999,60 euro iva compresa) perchè ritiene che l'iniziativa in oggetto (Comitato Roma Europride 2011) sia "nella sua interezza, capace di contribuire significativamente alla vita culturale della città", nessuno dice niente, anzi, Alemanno diventa per un giorno il Sindaco di tutti e non di parte (come è appena successo in occasione della Marcia per la vita).

Altro esempio? Se ad una parate del Gay Pride si lanciano slogan, anatemi, contro il Papa e la Chiesa cattolica, i soloni del giornalismo italiano derubricano il tutto a "libertà di espressione".
Se viene attaccata l'istituzione del matrimonio e si chiedono pari diritti per le unioni omosessuali, nessuno dice che è un attacco alla Legge ed alla Costituzione Italiana ove vi è scritto "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio".
Società naturale, ovvero tra uomo e donna.
Quindi di che legge contro le discriminazioni avete bisogno? Tra poco saremo noi normali, noi eterosessuali ad avere bisogno di leggi o di ghetti che ci proteggano.


8 commenti:

  1. Premesso che condivido, almeno in parte, le considerazioni da lei espresse circa soprattutto la condizione ormai profondamente mutata della realtà omosessuale nella considerazione politica, sociale e culturale del nostro paese, mi pare tuttavia un po' rigida la lettura che propone delle loro istanze come mero "attacco alla Legge ed alla Costituzione Italiana".
    "Ovvero tra uomo e donna" è una sua personale revisione del testo originale della nostra carta costituzionale.
    Conosco personalmente alcune coppie gay che non potrei che definire famiglie a tutti gli effetti:
    vivono nell'amore e nel rispetto reciproco oltre che in un esemplare attenzione alle regole di convivenza e partecipazione civile.
    Assecondano come tutti noi il "naturale" desiderio di vivere e costruire una dimensione condivisa con chi amiamo.
    Aggiungerei che la distanza è il vero male dei nostri tempi, nel senso che spesso costruiamo certezze e con esse giudizi, senza aver mai veramente condiviso spazi di vita e di relazione autentici con gli altri, nella fattispecie con persone omosessuali, le quali a volte sono più critiche di noi eterosessuali (e mi perdoni, non "noi normali") verso gli eccessi da Gay Pride.
    La famiglia naturale, per concludere, mi pare minacciata più dalla farfallina di Belen e fenomeni affini che dall'amore quale che ne siano le manifestazioni (naturali).

    La prego vivamente di vedere questo video:

    http://www.youtube.com/watch?v=pR9gyloyOjM&feature=player_embedded


    PS
    "... noi eterosessuali ad avere bisogno di leggi o di ghetti che ci proteggano."

    I ghetti non hanno mai protetto nessuno.

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  2. Naturale... uhm.
    Che io sappia anche l'omosessualità fa parte della natura e l'amore, eterosessuale od omosessuale, è la natura al suo massimo.

    Finché ci sarà gente che, nella sua ottusità, si fa convincere da un'istituzione fondata da basi pregne di discriminazione (vedi il Vaticano) che esistono persone normali e anormali (frutto della fornicazione di Satana con alcunché o che so io) la società non potrà che continuare la negazione delle pari opportunità ad ogni essere umano, uomo o donna che sia.
    Sei unico nella tua pateticità.
    (E comunque, non mi pare di aver letto ancora un rigo riguardo alle scandalose cifre milionarie destinate alle visite del papa nelle varie città italiane).


    E.

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  3. Gentile signor Giorgio,
    capisco il tentativo provocatorio del titolo ma vorrei farle notare che non mi risultano "etero" discriminati da "omosessuali" e ci aggiungerei, tanto per rispondere alla provocazione, che non mi risultano etero picchiati, insultati, derisi da omosessuali. Semmai è vero il contrario, ma di questo forse non ha avuto il tempo di informarsi e se le sarà arrivata qualche voce in proposito, probabilmente, l'avrà etichettata "informazione di parte"... In quanto alla supposta "normalità", così come la libera interpretazione del testo della Carta Costituzione, credo abbia già risposto chi mi ha preceduto. Vorrei solo ricordarle, visto che se n'è dimenticato, l'art. 3 della Costituzione, nella speranza che possa esserle di aiuto in futuro: TUTTI I CITTADINI HANNO PARI DIGNITà SOCIALE E SONO EGUALI DAVANTI ALLA LEGGE, SENZA DISTINZIONE DI SESSO, DI RAZZA, DI LINGUA...ETC... E questa NON è un'interpretazione.

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  4. Secco, sei unico nella tua pateticità è rivolto a me?

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. 1) Non vedo nulla per cui io debba aver attaccato le altre persone che hanno commentato, quindi la risposta mi pare abbastanza ovvia;
    2) Mi chiamo Emanuele.

    E.

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  7. Secco E. non spreco una risposta per il tuo commento.

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  8. Gentile signor Anonimo, non rispondo ad anonimi seppur gentili come Lei. Comunque concordo che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge. Ed è così. Perchè aggiungere una discriminazione se sono omosessuali. Voglio dire, secondo me è discriminante aumentare le pene se chi subisce è gay.

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