20/10/11

Fai un falso profilo in Facebook? Ora è reato penale!

La rivoluzione di Facebook ha creato una serie di duplicati digitali: i famosi fake o falsi profili.
Sostituirsi sui social network ad una persona reale, creando un falso profilo fake è punibile civilmente e penalmente. Per questa tipologia di reato la legge prevede la reclusione fino ad un anno ed è possibile procedere d'ufficio. Se l'autore danneggia l'immagine d'un personaggio pubblico, per esempio, pubblicando frasi offensive che possono ledere la reputazione della persona, si può configurare anche il reato di diffamazione aggravata. Il risarcimento, in questo caso, può raggiungere cifre considerevoli da valutarsi in relazione all'episodio specifico.Sfuggire all'individuazione della polizia postale non è facile. Chi si iscrive a facebook, anche se non rende pubblici i propri dati, lascia comunque una traccia di sé. Per esempio attraverso l'indirizzo mail con cui si effettua la registrazione e dal quale possono partire le indagini . Se l'autore non ha usato particolari strumenti di anonimato, risalire alla sua identità, dunque, può risultare alquanto semplice. Se, invece, l'autore utilizza server collocati all'estero, nei quali sono assenti validi accordi o prassi di cooperazione, l'identificazione può diventare molto più complicata.
da ProtezioneAccount.BlogSpot
Anche Samuele Bersani finisce nel mirino dei ladri di identità. Un ignaro utente crea su Facebook una pagina a suo nome, senza autorizzazione, e raccoglie le adesioni dei fans: oltre 21.000 in pochi giorni, superando quelle della pagina ufficiale dell'artista. E lui, il finto Bersani, si lascia prendere la mano, sommerso dai messaggi degli ammiratori. Aggiorna la pagina, inserisce una foto vera del cantante, dice di adorare le tagliatelle e di tanto in tanto gioca con i titoli delle canzoni dell'ultimo album. Peccato però che Samuele Bersani, quello vero, non fosse stato avvisato. Non solo, ma scoperto l'imbroglio, prima diventa suo fan e poi decide di lasciargli un post in bacheca con il link della sua pagina ufficiale. Ma non tutti se ne accorgono: in tanti continuano a contattare il clone, in un gioco surreale in bilico tra finzione e realtà. Per ora, Samuele Bersani, quello vero, ha reagito sportivamente all'episodio, non nascondendo però di essere infastidito dall'utilizzo non autorizzato della propria immagine.
PRECEDENTI
Non è la prima volta che personaggi famosi finiscono nella rete dei ladri di identità o soltanto di burloni ignari delle conseguenze legali delle proprie azioni. E' toccato a Monica Bellucci, Michelle Hunziker, Fiorello, Pippo Baudo e anche a Carlo Verdone.
POSSIBILI AUTORI
Dietro a questi gesti si nascondono spesso ammiratori in cerca di visibilità o ragazzi che vogliono sentirsi vip per un giorno. Del fatto commesso dal minorenne, però, in sede civile possono rispondere anche i genitori.
CONSEGUENZE LEGALI
Creare falsi profili sui social network può costare caro. Il reato di sostituzione di persona è punito con la reclusione fino ad un anno ed è procedibile d'ufficio. Ma non finisce qui. Se l'autore va oltre, pubblicando frasi offensive che possono ledere la reputazione dell'artista clonato, può configurarsi anche il reato di diffamazione aggravata. Alla responsabilità penale, poi, si aggiunge quella civile. Il danno all'immagine nei confronti di un personaggio dello spettacolo può raggiungere cifre considerevoli da valutarsi in relazione ai singoli episodi.
TRACCE NEL WEB
Sfuggire alle conseguenze di una «goliardata» nata per gioco non è così semplice. Chi si iscrive a facebook, anche se non rende pubblici i propri dati, lascia una traccia di sé. Come un indirizzo mail da cui possono partire le indagini della polizia postale. Se l'autore non ha usato strumenti di anonimato, risalire alla sua identità può essere agevole. Se, invece, l'autore utilizza server collocati all'estero, in cui sono assenti validi accordi o prassi di cooperazione, l'identificazione può essere molto difficile. Ma, in genere, a utilizzare falsi profili di personaggi famosi sui social network sono navigatori non così esperti o pericolosi. Lasciano spesso tracce nel web, facilmente individuabili dalla polizia postale, che si avvale della collaborazione di ingegneri specializzati. Il sogno di un giorno da vip rischia allora di durare davvero poco.

Onorevole Papa in carcere: vulnus istituzionale

I deputati del Pdl Enrico Costa, Gaetano Pecorella e Maurizio Paniz hanno depositato in Giunta per le Autorizzazioni della Camera la richiesta di revoca dell'autorizzazione ''all'esecuzione della misura cautelare'' nei confronti di Alfonso Papa: il deputato del Pdl ora agli arresti a Poggioreale.
Nell'istanza si sostiene che l'arresto e' di fatto revocabile ''non esistendo un'esplicita norma che lo vieti''. Anche perche' le autorizzazioni, scrive il Pdl, ''sono di norma concesse 'sic stantibus' e sono suscettibili di revoca in ossequio al principio dell'autotutela''.
In piu', si fa notare che dal giorno in cui Papa e' stato portato a Poggioreale sono passati oltre tre mesi e che e' gia' stato richiesto il giudizio immediato. La scelta di questo tipo di rito, sostengono i capigruppo, ''impone di ritenere gia' esistente e completo il quadro probatorio''. Quindi il rischio di inquinamento delle prove o il pericolo di fuga, non si ravviserebbero piu'.
Il parlamentare viene considerato importante ''in relazione al conteggio del numero legale dell'assemblea della Camera''. La sua assenza, infatti, determinerebbe ''un apparente vulnus istituzionale''. Il Pdl, insomma, sostengono Costa, Pecorella e Paniz punta a tutelare ''il plenum assembleare che e' soggetto ad una verifica permanente da parte del Parlamento''.
I parlamentari continuano a sostenere che si e' in presenza di un ''fumus persecutionis'' sopravvenuto, anche per la frase attribuita al Procuratore della Repubblica di Napoli secondo la quale: ''Stare in galera fa male ma (Papa) non deve dimenticare che chi ce l'ha mandato e' stato il Parlamento, cioe' quelli che ora vanno a visitarlo''.
Tutto cio' premesso, Costa, Pecorella e Paniz chiedono che venga messa all'ordine del giorno l'istanza di revoca dell'autorizzazione all'arresto, appena depositata, nei confronti di Papa. Decisione che venne presa dalla Camera il 20 luglio scorso con il voto determinante dei maroniani.

Eurogendfor, chi era costui?



Su internet circolano innumerevoli "ipotesi di complotto", verso le quali io sono sempre stato molto scettico e non ho mai dato molto credito. Alcune appaiono verosimili, possibili, logiche, ma quasi sempre non si hanno prove certe e quindi personalmente non vi ho mai dato troppa importanza.
Ma questa volta non si tratta di una "ipotesi di complotto", ma di una realtà di cui io personalmente ne ignoravo totalmente l'esistenza. Non so voi, cari lettori, ma per me è stata la prima volta in vita mia che ne sentivo parlare eppure è attiva da oltre 6 anni!
Parliamo di EuroGendFor che sarebbe una sorta di acronimo franco-inglese per indicare la European Gendarmerie Force. Dal sito ufficiale, leggiamo che si tratta di "una forza di polizia Europea a statuto militare ... (con lo scopo di) rafforzare la capacità di gestire crisi internazionali".
Qui trovate lo statuto approvato e firmato dai 5 Stati che hanno stipulato questo accordo: Francia, Italia, Olanda, Spagna e Portogallo.
Ma ovviamente l'intervento di questa "forza di polizia" può essere richiesto da qualunque stato europeo.
Inutile che vi ricordi cosa è accaduto pochi giorni fa a Roma, dove mi è apparso che il tutto sia stato velocemente "archiviato" dando la colpa ai soliti scalmanati e scellerati "Black Bloc".
Ieri ad Atene durante manifestazioni di proteste ci sono stati disordini consistenti e 45 feriti (25 poliziotti e 20 manifestanti).
Qualcuno sosterebbe addirittura che questa "forza di polizia a statuto militare" sia già entrata in azione in Grecia.
Leggiamo dal Blog "voci dall'estero":

Guardate la foto. Quante forze di polizia, anche anti-sommossa, che voi sappiate, usano l'attacco a baionetta?
La forza è composta da 3000 uomini con sede in Italia (a Vicenza, ndr), in due brigate di rapida implementazione. Dal momento che la Grecia non è membro di Eurogendfor, pochi, o nessuno, dei suoi agenti/soldati parlerà greco.

...
il popolo Greco non ha votato a favore di questo trattato e di certo non gli è stato chiesto se è d'accordo che delle forze straniere quasi militari possano operare in Grecia. Se questa storia si rivela essere vera, allora significa che il governo Greco, come tutti i governi nel corso della storia che hanno perso ogni legittimità con la loro stessa gente, cerca il sostegno militare di forze esterne con cui reprimere il proprio popolo.
Non so se effettivamente l'EuroGendFor sia effettivamente già in azione in Grecia, ma io credo che sia inevitabile che lo scontento e il malumore aumenteranno e dilagheranno in Europa a partire sopratutto dai paesi PIIGS (per chi non conoscesse il significato di PIIGS, rimando qui). E ho paura che se aumenteranno le violenze aumenteranno le repressioni altrettanto violente e non ci sarà da stupirsi nel vedere entrare in azione forze militari e/o para-militari come questa. Io credo che i problemi si stiano aggravando sempre di più, giorno dopo giorno, e preoccupato mi pongo queste domande alle quali non so dare alcuna risposta certa:
Dove stiamo andando a finire? Che futuro ci attente? Che sistema abbiamo creato? Che razza di mondo stiamo lasciando ai nostri figli? Perché dovranno pagare soprattutto loro le conseguenze dei nostri errori?

Padre Tentorio ucciso da un "piano" ben organizzato


Kidapawan - "La presenza e la responsabilità di killer di alto profilo ci fa pensare a un piano ben organizzato per uccidere padre Fausto Tentorio. Le questioni aperte sono tante. Il missionario lavorava per i diritti degli indigeni e per la difesa dell'ambiente. Bisognerà continuare le indagini in questa direzione, per capire a chi desse fastidio": è quanto dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Jose Cabantan, Vescovo di Malaybalay e Presidente della Commissione Episcopale per i popoli indigeni a Mindanao.
Mons. Cabantan informa Fides che, di recente, p. Fausto aveva espresso il suo dissenso verso il progetto di costruzione di una grande diga, per la centrale idroelettrica "Pulangui V", la più grande di Mindanao, con una potenza di 300 Megawatt, per le province di Bukidnon e Cotabato. Secondo leader della società civile e indigeni, la diga sommergerà cimiteri, luoghi sacri, terreni agricoli e di caccia delle tribù Maguindanaon e Manobo (per cui p. Tentorio lavorava), cancellando per sempre l'identità, la cultura e lo stile di vita di 1 milione di indigeni suddivisi in 27 comunità.
Il Vescovo dice a Fides: "Chiediamo giustizia. Giustizia significa 'no' all'impunità: vogliamo che i colpevoli del delitto siano catturati e condotti davanti al tribunale. E significa che venga fatta chiarezza per smascherare i mandanti dell'omicidio: i poteri che hanno voluto eliminare un missionario che, senza paura, difendeva la dignità dei popoli emarginati e la salvaguardia del creato".
"Siamo profondamente colpiti e addolorati per il tragico evento. Lavoravamo a stretto contatto con p. Tentorio e solo un mese fa abbiamo avuto l'ultima riunione della nostra Commissione pastorale per gli indigeni. Era vicino alle comunità indigene e ha dedicato la vita al loro sviluppo. Ha ridato loro una speranza. Gli indigeni non la perderanno: continueranno il lavoro in sua memoria, così come nella Commissione proseguiremo i programmi di istruzione e sviluppo da lui avviati".(Agenzia Fides 19/10/2011)

Nubifragio a Roma: va in scena la tragicommedia italiana

foto G. Gibertini. Roma quando piove
La tragedia c'è: trovato un morto. Un anziano signore è morto annegato in un semi interrato. Una preghiera per lui.
Poi vi è la commedia all'italiana. Metropolitane chiuse, Napolitano che non riesce a partire per Pisa, i lavori della Camera de Deputati che iniziano in ritardo, la gente che torna a casa e non va al lavoro, il Sindaco che interviene alla televisione dice che il Nubifragio era imprevedibile e che chiunque starà a casa sarà giustificato, impossibile prendere un Taxi, impossibile camminare sia a piedi, peggio ancora con la macchina o con lo scooter.
I tombini riversano per le strade tanta acqua e la Capitale ancora dà una prova inequivocabile di inefficienza ed approssimazione.
Da dieci anni vivo a Roma e la situazione è sempre la stessa: appena piove è sempre una commedia che, a volte, purtroppo, sfocia in tragedia.
La protezione civile ha aperto un numero verde per sapere che cosa fare a Roma, come muoversi e forse anche come vestirsi e come asciugare i panni.
Ecco il numero: 800854854.
Sotto, dalla nostra finestra, clacson e caos e luci accese che è molto buio.
Questa è la Capitale quando piove. Nelle altre capitali d'Europa che succede quando vi è una pioggia improvvisa?

Brevettare l'uomo, anche se embrione, non si può: ed abortirlo?

Molti esultano oggi per il doppio successo ottenuto dalla "vita" (non da noi poveri cavalieri per la vita) e proveniente dalla Corte di Giustizia Europea che in poche parole dice queste due cose:
1. Non è brevettabile un procedimento che, ricorrendo al prelievo di cellule staminali ricavate da un embrione umano nello stadio di blastocisti, comporta la distruzione dell'embrione. L’utilizzazione per finalità terapeutiche o diagnostiche che si applichi all’embrione umano e sia utile a quest’ultimo può essere oggetto di brevetto, ma la sua utilizzazione a fini di ricerca scientifica non è brevettabile.
2. Inoltre la sentenza si spinge oltre evidenziando il fatto che «non possa essere oggetto di brevetto neppure l’ottenimento di una cellula staminale al livello di blastocisti (primissimi giorni dalla fecondazione, ndr) che implichi la distruzione dell’embrione».
Quindi l'embrione è vita umana, non brevettabile, sin dal suo concepimento, dalle prime ore!
Esultano tutti, e giustamente, a cominciare dalla Comece (Commissione degli episcopati della Comunità Europea), per passare alle varie associazioni pro life, ai vari parlamentari che si auto definiscono pro life ed arrivare sino ai bioeticisti ed alle persone di buon senso.
Esultiamo anche noi con loro.
Questo vuol dire fermare la scienza e la ricerca?
No! Vuol dire incanalare la scienza e la ricerca verso altre strade, che già ci sono però non vengono percorse per questioni economiche e di comodo: bisogna promuovere campi di ricerca già esistenti e promettenti che possono combinare il rispetto della vita umana con trattamenti efficaci e innovativi per guarire i pazienti.
«Un principio fondamentale della bioetica è che il rispetto della persona umana viene prima delle esigenze della ricerca scientifica» dice Francesco D'Agostino su Avvenire
La Corte Ue dice: poiché qualcuno ha dubbi sulla nozione di embrione, ed è in gioco la difesa della dignità umana, è coerente estendere al massimo questa nozione. I latini dicevano: in dubiis abstine (nei casi dubbi astieniti).
Qui il dubbio è gigantesco, è tra la vita e la morte.
Bene ha fatto quindi la Corte Europea ad astenersi ed a preferire la vita: fosse fatto lo stesso sulle legislazioni europee mondiale contro la vita e per le fecondazioni artificiali, o nelle campagne di diffusione di presunti contraccettivi che altro non sono che abortivi, milioni di bambini in più sarebbero qui ad esultare con noi.
Giorgio Gibertini

Champions League, terza giornata - mercoledì -


Anche il Milan vince in Champions, battendo Il Bate Borisov per 2-0 con reti di Ibrahimovic nel primo tempo e di Boateng nel secondo. Con questa vittoria il Milan resta in testa al girone assieme al Barcellona, che ha battuto fuori casa il Viktoria Plzen. Per i due team la qualificazione è ad un passo, basta che vincano la prossima gara.

Nel girone E il Bayer Leverkusen sconfigge il Valencia 2-1 portandosi così al secondo posto con 5 punti; Valencia che rimane a 2, dovrà vincere la prossima gara per sperare ancora nel passaggio del turno. Passeggia il Chelsea in casa contro il Genk, con 5 reti - doppietta di Torres -. Inglesi al comando con 7 punti, Genk ad 1 punto.

Importante vittoria dell'Arsenal in casa del Marsiglia per 1-0, con cui i Gunners passano in testa al girone con 7 punti; transalpini che restano a 6. Nell'altra gara del girone F, i greci dell'Olimpiacos battono il Borussia Dortmund per 3-1 e si portano a 3, lasciando i tedeschi all'ultimo posto con 1 punto.

Colpaccio dell'Apoel, che strappa un punto contro il Porto e rimanendo sorprendentemente in testa con 5 punti, nel girone G; il Porto passato in vantaggio, si è visto recuperare e col punto guadagnato si porta a 4, a parimerito con lo Zenit, che pareggia per 2-2 in casa dello Shaktar. La squadra di Spalletti, andata due volte sotto, è riuscita a recuperare. Lo Shaktar rimane fanalino di coda con 2 punti.

Ora siamo al giro di boa, tra due settimane si riaffronteranno le stesse squadre a campi invertiti, potrebbero arrivare i primi verdetti. Le squadre tedesche vanno a livello altisonante, con un Bayern in testa, il Bayer Leverkusen secondo ed un Borussia Dortmund ultimo, con poche chance di qualificarsi. Vanno meglio le inglesi con 2 squadre in testa - Chelsea ed Arsenal -, una seconda - il Manchester United - ed il City terzo.

In Spagna, se Real e Barcellona sono dei rulli, Valencia e Villareal sono messe male; le francesi sono quelle messe peggio, col Lione terzo, il Lille ultimo e il Marsiglia secondo. E le italiane? Dopo aver perso l'Udinese ai preliminari - che ora sta ben figurando in Europa League -, abbiamo Inter e Milan in testa e Napoli seconda. Ma è presto per i bilanci definitivi, mancano ben tre giornate, vedremo il bilancio finale del primo turno.

Foto tratta da Stadiosport

19/10/11

I parchi nazionali Durmitor e Sutjeska fanno un passo avanti nel percorso verso l’adesione alla Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette

I parchi nazionali del Durmitor in Montenegro e del Sutjeska in Bosnia Erzegovina fanno un passo avanti nel percorso verso l’adesione alla Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette e si confrontano con l’esperienza dei parchi Alpi Marittime (Italia) e Mercantur (Francia)

Una settimana di visite, incontri e scambi di esperienze per parlare di parchi naturali, gestione ambientale e cooperazione per lo sviluppo del turismo sostenibile nelle aree protette: dal 9 al 15 ottobre i direttori dei parchi nazionali del Durmitor in Montenegro e del Sutjeska in Bosnia Erzegovina, insieme ai rappresentanti delle municipalita e i gestori delle imprese turistiche locali sono stati ospiti dei parchi Alpi Marittime (Italia) e Mercantur (Francia), confrontandosi con l’esperienza di cooperazione transfrontaliera italo-francese. L’iniziativa è inserita nel progetto “Sviluppo del turismo sostenibile e protezione dell’ambiente nel nord del Montenegro e Bosnia meridionale”, finanziato dall’Unione Europea e implementato dall’ong COSV.

I Parchi Durmitor e Sutjeska nei Balcani stanno lavorando con il COSV per la gestione sostenibile e comune dell’area protetta, creando opportunita di crescita socio-economiche attraverso l’implementazione di un turismo che sia sostenibile e attento. Tra gli obiettivi dei due parchi c’è anche l’adesione alla Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette, che prevede il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio per la tutela e lo sviluppo del patrimonio naturale.

“Il gemellaggio è importante per la collaborazione e l’amicizia tra i popoli: le popolazioni locali sono sempre vicine dall’una e l’altra parte del confine, parlano gli stessi dialetti, hanno la stessa gastronomia, hanno una tradizione musicale simile. Nella costruzione di un gemellaggio transfrontaliero bisogna mettere nella forma un’unita che di fatto gia esiste” dice Patrizia Rossi, direttrice del parco regionale Alpi Marittime. “La storia della nostra cooperazione si fonda su una situazione geografica ben precisa: le due aree protette sorgono sui due versanti dello stesso massiccio, è chiaro ed inevitabile che lavorino insieme. Nel contesto del Sutjeska –Durmitor, geograficamente simile, c’è anche un discorso di costruzione di processi di pacificazione e avvicinamento dei popoli, che alla fine della seconda guerra mondiale apparteneva anche a noi”.

Il programma della visita, che ha previsto tour naturalistici per comprendere il territorio, soggiorno in strutture locali certificate Ecolabel, incontri con i direttori dei parchi e delle strutture ricettive e confronto diretto con gli operatori turistici dei parchi, ha messo in evidenza i prossimi step per l’avvicinamento alla certificazione europea. Čarapić Slobodan, direttore esecutivo del parco nazionale del Sutjeska, ha notato come “la cooperazione con la popolazione e l’economica locale è piu intensa e diversificata rispetto alla nostra esperienza. Anche per quanto riguarda normative e procedure, i parchi italo-francesi hanno un livello superiore che comporta una gestione piu fluida e funzionale. Il nostro compito sara ora quello di considerare l’applicabilita di questo modello di gestione nel nostro contesto e metterlo in pratica”.

Tomo Pajović, direttore del parco nazionale del Durmitor - patrimono dell’Unesco, ha sottolineato l’importanza della costruzione di una sinergia locale con le municipalità e le imprese locali per lo sviluppo di un’offerta turistica comune e attenta alla salvaguardia naturale. “Grazie al progetto, ci troviamo nelle condizioni di poter procedere verso questi obiettivi: il centro visitatori previsto a cui stiamo lavorando sara un centro di riferimento per la cultura, la natura e la storia dei due parchi. Il nostro è un territorio comune, marcato solo dal confine amministrativo dei due paesi; ha una conformazione geologica unica che deve essere gestito insieme, nel rispetto della tutela ambientale”.

I due parchi nazionali del Durmitor e del Sutjeska, con la loro presenza alla VII conferenza di Europarc Federation sullo sviluppo sostenibile nelle aree protette e il percorso verso la Carta Europea, stanno creando contatti importanti per l’inserimento in network internazionali. “Ho percepito grande interesse e voglia di collaborare”, ha affermato Patrizia Rossi. “Credo che questa visita potra influire su una apertura dei due parchi balcanici verso l’Europa, verso uno sguardo più internazionale".(www.cosv.org)

P. Tentorio: omicidio su commissione, opera di killer professionisti Kidapawan

L'omicidio di padre Fausto Tentorio, PIME, è stato commissionato e compiuto da killer professionisti. E' quanto affermano le autorità di polizia, responsabili delle indagini sul delitto. Come l'Agenzia Fides apprende da fonti locali, dopo i rilievi della polizia scientifica e conclusa l'autopsia, gli inquirenti hanno concluso che, dalle modalità, dalle armi di precisione e dalle munizioni utilizzate, "si deduce che l'omicidio è stato opera di criminali professionisti, killer di un certo livello, e non di delinquenti improvvisati".

Champions league, terza giornata - martedì -

Il martedì di coppa sorride alle italiane. L'Inter che naviga in cattive acque in campionato, ritrova la vittoria in coppa, battendo fuori casa i francesi del Lille per 1-0, gol di Pazzini. Con questo risultato balzano in testa al girone B, col Lille che rimane a 2. Nell'altra gara il Cska si sbarazza con 3 reti del Trabzonspor: ora i russi hanno 4 punti come i turchi.

Nel girone A il Napoli riesce a fermare in casa il Bayern: tedeschi in vantaggio dopo 2 minuti, ma Badstuber riesce ad equilibrare il match. Ottimo risultato per la squadra di Mazzarri che ora è seconda in classifica, alle spalle proprio del Bayern. Il Manchester City batte il Villareal 2-1: ora gli inglesi hanno 4 punti, mentre la squadra spagnola rimane a 0.

Nel girone C vittorie fuori casa del Benfica contro il Basilea per 2-0 e del Manchester United contro l'Otelul sempre per 2-0. In testa al girone ora c'è il Benfica, Manchester segue a 5. Il Basilea rimane a 4 e l'Otelul invece è a 0 punti. Infine nel girone D Real Madrid schiacciasassi vince ancora, rifilando 4 reti al Lione. L'Ajax vince in casa dello Zagabria. Il Real guida il girone con 9 punti, dietro Ajax e Lione a 4, infine chiude lo Zagabria a 0 punti.

Black Block: va bene individuarli ma la caccia all'uomo e la gogna no!

Ho scritto e riscritto quello che penso degli incidenti gravissimi di Roma. Lo riassumo. Non solo sono da condannare ma i responsabili di quegli atti vanno presi e costretti a pagare i danni, sia quelli della Comunità romana sia quelli dei singoli cittadini. Come? Semplice.
Per esempio chi ha sfasciato dei beni del Comune di Roma lavorerà gratis per il Comune (come spazzino ad esempio, mandatelo nella mia vita che è sempre sporca) fino al raggiungimento dell'equivalente dell'ammontare del danno.

Pace a voi: che bel programma elettorale! Da Todi a due a due


Sono uno di quei cattolici che ha partecipato a distanza al grande raduno di Todi, ovvero mettendomi dapprima in preghiera, poi in ascolto ed infine in attesa di quello che veniva deciso lassù, o laggiù, dipende da dove si scrive e si legge.
Ma sono anche uno di quei cattolici che da anni segue il dibattito politico e sa che quello della cittadina Umbra è un incontro che arriva dopo tanti libri, discorsi, proclami, prolusioni sull’argomento e soprattutto dopo che tanti cattolici, anche nelle piccole amministrazioni, hanno sperimentato sulla sua pelle il quotidiano adoperarsi per il bene comune.
Sono uno di quei cattolici né rassegnato né indignato, come ha detto il nostro Cardinal Bagnasco, e lo sono nella mia quotidianità, coi miei difetti e con le mie imprecisioni.
Ho letto tanti discorsi, tante premesse, in questi giorni e poi, andando ieri a messa, nella festività di San Luca, ho capito che cosa sta succedendo a Todi.
Recitava così il Vangelo di Luca di ieri e forse, con tutto il rispetto, vale più di mille prolusioni:
“Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.  Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.  In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.”
 Come sempre, l’esercizio tipico da  “scuola della parola” di tornare alle origini del nostro credere, il Vangelo, è la risposta migliore alle nostre domande.
E’ Gesù, che tramite i nostri Vescovi, anche oggi ci manda a due a due, come agnelli in mezzo ai lupi, per essere riconoscibili, ad impegnarci nel sociale, in politica, nell’economica per fare che cosa in primis? Portare la pace.
Pace a voi.
Questa è la prima parola che deve dire un cattolico impegnato in Politica.
Ecco che cosa stanno facendo i miei fratelli maggiori a Todi, per loro e per tutti noi che a Santa Madre Chiesa guardiamo sempre con rispetto ed ammirazioni attendendo lumi per il nostro bene e per quello comune.
Pace a voi: che bel programma elettorale!
 Giorgio Gibertini

18/10/11

Riceviamo e pubblichiamo: lettera aperta al Sindaco Alemanno

Ho inviato questa lettera al Sindaco di Roma, Onorevole Gianni Alemanno, dopo aver appreso che sabato prossimo, 22 ottobre, non si potrà svolgere il Pellegrinaggio da Piazza San Pietro a Piazza San Giovanni in Laterano, in memoria del Beato Giovanni Paolo II
Roma, 18/10/2011
On.le
Sindaco di Roma
Gianni Alemanno
Piazza de Campidoglio,
00187 Roma
Onorevole Gianni Alemanno, Sindaco di Roma, volevo pubblicamente “ringraziarla” per la Sua decisione in merito al Pellegrinaggio che il Vicariato di Roma aveva organizzato per il prossimo sabato 22 ottobre. Come Lei certamente saprà in quella data, per la prima volta, si celebrerà la memoria liturgica del Beato Giovanni Paolo II e la Diocesi di Roma aveva preparato questo momento importante.
A scriverle è un giovane cattolico che avrebbe partecipato con gioia, insieme a molti altri, ma che non potrà farlo perché la settimana scorsa dei criminali, hanno devastato il suolo, l’onore e la memoria della città di Roma, di cui Lei è Sindaco. Questo è il frutto della democrazia: la violenza di pochi prevale su tutto e tutti e noi, non potremo svolgere quello che sarebbe stato un pellegrinaggio silenzioso, ordinato, festoso e orante.
Avremmo dimostrato, come abbiamo fatto per tutto il mondo al seguito anche e soprattutto del Papa Giovanni Paolo II, che si può sfilare per le città anche in due milioni di persone e non arrecare alcun danno. Invece, si può essere in duecentomila e spaccare tutto. Costoro hanno vinto. La Sua decisione lo conferma e lo legittima.
Sono certo che Lei sapeva con largo anticipo dell’iniziativa del Vicariato di Roma per sabato prossimo. Mi domando: era necessario firmarlo in questi giorni il provvedimento che vieta ogni forma di corteo e manifestazione, per il prossimo mese? Non si poteva aspettare che questo evento si svolgesse e poi, eventualmente, provvedere come Lei ha provveduto?
Sono profondamente addolorato dall’accaduto. La fede dei cattolici è stata ferita due volte. Sabato scorso con la profanazione di luoghi sacri e la distruzione della statua della Madonna, e sabato prossimo con la censura al pellegrinaggio in memoria del Beato Giovanni Paolo II.
Questo è il riconoscimento che Roma riserverà al Suo Beato Vescovo, in segno di ringraziamento per quanto Egli ha fatto per la Sua città.
Distinti saluti,
un fiero cattolico, e sempre meno fiero cittadino romano.
Daniele Di Geronimo

Il nostro saluto al poeta Andrea Zanzotto con la sua poesia "A la Maria Carpèla"

ritratto del poeta Andrea Zanzotto
Andare a cucire
A la Maria Carpèla
(che la ndéa a pontàr par le caze)

Si no l te fèse n paradizo
apòsta par ti, anca si paradìzi no ghe n'é,
al saràe de méter a l'inferno
l'istéso Padretèrno -
la saràe da méter a l'inferno
tuta, tuta quanta « la realtà »,
si par ti no fèse 'n paradizo
pien de bontà come la to bontà,
gnentàltro che 'l paradizo
come che ti tu l'à pensà.

(da Idioma, 1986)

A Maria Carpel (che andava a cucire presso le famiglie). Se non ti facesse un paradiso/ apposta per te, anche se paradisi non ce ne sono,/ sarebbe da mettere all'inferno/ lo stesso Padre Eterno -/ sarebbe da mettere all'inferno/ tutta, tutta quanta « la realtà »,/ se per te non facesse un paradiso/ pieno di bontà, come la tua bontà,/ niente altro che il paradiso/ come tu l'hai pensato.


Zanzotto era nato il 10 ottobre 1921 a Pieve di Soligo, In occasione del suo 90° compleanno il Consiglio regionale del Veneto gli ha assegnato la sua massima onorificenza, il "Leone del Veneto", in quanto "protagonista indiscusso della poesia contemporanea", ma anche "grande veneto che ha fatto la scelta esistenziale di rimanere ancorato alla propria terra, le colline di Pieve di Soligo, e alla propria lingua, il dialetto, trasformandoli però in luogo e linguaggio universale.
Il poeta, deceduto questa mattina, era ricoverato da lunedì all'ospedale di Conegliano (Treviso) per alcune complicazioni cardiache. Galan: "Immortale per la sua poesia"

"Aborigeni e immigrati sono il cuore della missione", dice l'Arcivescovo di Canberra

L'annuncio del Vangelo agli aborigeni resta "il cuore della missione della Chiesa australiana", che confida nei giovani ed è oggi impegnata nel difficile compito di "umanizzare e depoliticizzare la questione dell'immigrazione": sono queste le principali sfide dell'evangelizzazione in Australia, tracciate in una intervista all'Agenzia Fides da Sua Ecc. Mons. Mark Coleridge, Arcivescovo di Canberra and Goulburn, in visita ad limina a Roma.
Come procede oggi l'opera di evangelizzazione in Australia?
 L'Australia è un paese con grande tradizione di fede cristiana ed anche forte nell'invio di missionari ad extra per l'opera di evangelizzazione. Oggi viviamo una profonda fase di transizione, in cui ai vecchi schemi e alle identità del passato si sostituiscono nuove sfide e nuove questioni. Anche la fede cristiana è in una fase di rinascita. Abbiamo bisogno di una nuova evangelizzazione e di nuova vitalità ed energie nell'annuncio del Vangelo: ci stiamo interrogando su come poterlo fare. Il cambiamento tocca la Chiesa australiana ma anche la società nel suo complesso. Occorre leggere e attingere dal passato, che è stato un tempo di grazia, per proiettarci verso il futuro. Il pericolo è l'introversione, il ripiegarsi su se stessi. Come Vescovi diciamo chiaramente che è tempo di "prendere il largo" per affrontare le nuove forme e le nuove frontiere della missione.
Che ruolo hanno i laici e i giovani in questa fase?
Hanno un ruolo determinante. Molti dicono che i giovani sono "il futuro" della Chiesa. Noi diciamo che i giovani sono "l'oggi" della Chiesa. Le forme nuove di evangelizzazione passano soprattutto attraverso l'opera dei laici e dei giovani. Guardiamo loro come fautori di nuove iniziative e come portatori di nuove energie, nuove idee, nuovo slancio nella missione nel XX secolo.
Cosa può dire della missione fra gli aborigeni?
La missione fra gli aborigeni è da sempre un punto difficile, delicato. La missione è iniziata con i padri benedettini al tempo dei colonizzatori europei. La Chiesa cattolica, nonostante gli sforzi, non è mai riuscita a far fiorire potentemente i semi evangelici piantati nelle comunità aborigene. E' un compito che per noi resta impellente. Ma se le ferite del passato, che esistono fra i bianchi e gli indigeni, non saranno guarite, la questione aborigena resterà sempre un punto dolente per tutta la nazione. La missione fra gli indigeni sarà sempre al cuore della missione della Chiesa in Australia, perché le comunità sono fra le più povere e svantaggiate.
Un'altra sfida importante è quella dell'immigrazione: come la vivete?
 L'Australia è stata un paese di immigrazione per oltre 200 anni. Abbiamo una tradizione di accoglienza e ospitalità che è anche frutto della fede cristiana. Questa tradizione sembra oggi minacciata e compromessa dal modo in cui l'Australia sta trattando persone disperate, che vorrebbero asilo. Sfortunatamente la questione dei richiedenti asilo è stata pesantemente politicizzata e questo non aiuta. Come Vescovi diciamo che urge nuovamente umanizzare e de-politicizzare la questione degli immigrati, per essere fedeli alla nostra grande tradizione di ospitalità. (PA) (Agenzia Fides 17/10/2011)